(Dentro il racconto) L'asta della vanità

 Immaginate un triangolo amoroso, Lei (Anita), lui (Gianni) e l'altro in duplice anima: (Giovanni chiamato il Savonarola). 

Ora immaginate un social network totalmente nuovo chiamato Io.me, un social che non differisce molto dagli altri social tranne che per una peculiarità: ogni venerdì cascasse il mondo, avveniva un’asta o più di una, ma non di oggetti ma di persone. In cui gli utenti, consapevolmente e legalmente si mettevano a "disposizione" per svariate attività. Si andava dalle cene di famiglia o ad insegnare questa o quella attività, fino al matrimonio vero e proprio. Ed ogni utente aveva i suoi parametri che potevano essere dal solo attività al più ambiti all inclusive dove potevi farci, per quel periodo scelto ed offerto dall'utente, quel che volevi. Gli utenti firmavano un contratto vero e proprio e chi non faceva ciò che prometteva veniva cancellato a vita. Ma chi invece eccedeva poteva anche essere formalmente perseguito per legge. Le aste venivano scelte dagli utenti tramite il classico cuoricino che ne segnalavano il gradimento. Potevi avere anche 100k di follower ma se uno aveva anche solo un cuoricino più di te l'asta la faceva lui non te. Gli utenti dal lunedì al venerdì non facevano altro che mettessi in mostra per perorare la loro persona o causa. Il Savonarola e il  suo socio potevano anche sì mostrare favore mettendo il loro simbolo che era una Carona che simboleggiava il loro benevolo benestare. Fra il popolino chi aveva una corona era un piccolo dio e di conseguenza faceva sempre le sue aste.

Mischiate i soggetti e assemblateli fra di loro e verrà fuori: L'asta della vanità! Un racconto psicologico e noir della nostra società.


Post dedicato ai Social nel web Cyberland




Social pro e contro
(Fonte articolo: Dario Fornarelli)

Social pro

Quando si parla di social network è impossibile non pensare ad un tipo di comunicazione globale e a flussi di informazioni che si muovono in tempo reale. Le distanze si sono accorciate e basta davvero poco per mettersi in contatto con persone che possono trovarsi anche dall’altra parte del mondo.
I social sono mezzi “comodi”, accessibili da chiunque ed in pochi click. Basta un indirizzo email ed una password e sei subito connesso con la realtà virtuale. Che tu sia in ufficio, a casa o per strada, non ha alcuna importanza, puoi usarli anche da lì.
Grazie ai social network puoi curare i tuoi rapporti interpersonali, non solo restando in contatto con chi già conosci ma anche facendo nuove amicizie e conoscenze. Questo può essere vero anche in ambito lavorativo. Sono molti al giorno d’oggi che trovano una nuova professione tramite LinkedIn o Facebook.
Puoi condividere pubblicamente tutto ciò che riguarda le tue passioni e i tuoi pensieri in modo da cercare un confronto con i tuoi contatti. Tutti abbiamo il desiderio di essere ascoltati e di relazionarci attivamente con chi ha qualcosa in comune con noi.
Possiamo utilizzare i social per esternare liberamente i nostri stati d’animo con la speranza di essere compresi o come semplice valvola di sfogo. Attenzione però a non esagerare se si è gelosi della propria privacy.
Il social media marketing è una prassi di comunicazione incredibilmente efficace per la promozione online di un gran numero di prodotti, attività e servizi. Essendo i social gratuiti, le campagne di comunicazione sui social hanno prezzi assolutamente competitivi se confrontati alla pubblicità tradizionale.

I social contro

Se usati sconsideratamente i social network possono diventare alienanti e si può perdere quasi del tutto il contatto con la realtà. Avere tanti amici e contatti sui social non è la stessa cosa di averli nella vita reale.
Si può diventare dipendenti dai social a tal punto da compromettere la propria produttività lavorativa. Occhio a usarli come passatempo solo quando non si ha altro di più importante da fare. 
Può accadere che i nostri dati personali siano usati da altri. Il furto d’identità è uno dei rischi più frequenti con cui deve fare i conti chi usa i social. Particolare attenzione deve esserci se si usano questi servizi anche per lavoro.
Spesso ci sono lamentele riguardanti la privacy, tuttavia i social network più importanti prevedono la possibilità di settare i nostri profili in modo da scegliere ciò che rendere pubblico o mantenere privato. Occorre però fare attenzione e ricordarsi che la condivisione di contenuti sui principali social è di default pubblica. Occorre quindi modificare le impostazioni di ogni social per tutelare la propria privacy.
Le informazioni e le notizie che circolano su Facebook e sugli altri social non sempre sono veritiere. Sta a chi legge ponderare ogni cosa e verificare le fonti.
Sui social alcune persone hanno l’abitudine di nascondersi dietro una maschera. C’è chi finge di essere un intellettuale quando non lo è affatto, chi spera di apparire bello/a ritoccando le proprie foto, chi scrive di aver un lavoro appagante quando questo non corrisponde assolutamente al vero…


Un altro articolo interessante è Effetti dei Social Media nel comportamento umano | Blog Bizen


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Oppure

The Experiment, Cercasi Cavie Umane

Philip George Zimbardo è lo psicologo statunitense che ha tentato di confutare la credenza diffusa negli anni ’60, secondo la quale i comportamenti degradati e violenti osservabili all’interno di un’istituzione come il carcere sono soprattutto dovuti a disfunzioni della personalità, innate o apprese, dei carcerati e delle guardie, dimostrando piuttosto come tali condotte dipendano dalle caratteristiche dello specifico contesto.
L’esperimento della prigione di Stanford prevedeva l’assegnazione, ai volontari che accettarono di parteciparvi, dei ruoli di guardie e prigionieri all’interno di un carcere simulato. Fu condotto nel 1971 da un team di ricercatori diretto dal professor Philip Zimbardo della Stanford University. I risultati ebbero dei risvolti così drammatici da indurre gli autori dello studio a sospendere la sperimentazione.
L’esperimento ha ispirato molti film, libri e pièces teatrali. Nel Cinema ricordiamo: La gabbia di Carlo Tuzii del 1977, The Experiment di Oliver Hirschbiegel del 2001, The Experiment di Paul Scheuring del 2010 e The Stanford Prison Experiment di Kyle Patrick Alvarez del 2015.


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Branduardi Vanità di vanità 

Vai cercando qua, vai cercando là,
ma quando la morte ti coglierà
che ti resterà delle tue voglie?
Vanità di vanità.
Sei felice, sei, dei piaceri tuoi,
godendo solo d'argento e d'oro,
alla fine che ti resterà?
Vanità di vanità.

Vai cercando qua, vai cercando là,
seguendo sempre felicità,
sano, allegro e senza affanni...
Vanità di vanità.

Se ora guardi allo specchio il tuo volto sereno
non immagini certo quel che un giorno sarà della tua vanità.

Tutto vanità, solo vanità,
vivete con gioia e semplicità,
state buoni se potete...
tutto il resto è vanità.

Tutto vanità, solo vanità,
lodate il Signore con umiltà,
a lui date tutto l'amore,
nulla più vi mancherà.

Se ora guardi allo specchio il tuo volto sereno
non immagini certo quel che un giorno sarà della tua vanità...
Tutto vanità, solo vanità,
vivete con gioia e semplicità,
state buoni se potete...
tutto il resto è vanità.

Tutto vanità, solo vanità,
lodate il Signore con umiltà,
a lui date tutto l'amore,
nulla più vi mancherà.

Audiolibro completo con download


Audiopoesia


Or quando si avvicina il giorno.
Tutto è un correre appresso al vento.
Non  ci sono certezze
che ti diano forza, 
non  ci sono speranze
che ti facciano stare in piedi.
Esso arriva piegando e abbassando ogni sguardo e ogni ginocchio.
Ricco o povero è lo stesso.
Facendo cessare i rumori e ogni altro suono.
Il  ricordo verrà sovrapposto,  Il passato cancellato, asciugherà ogni lacrima, toglierà  ogni sospiro, toglierà ogni  falso sorriso, non  rimarrà nulla di tutto questo.
Perché tutto è vanità, tutto  prima o poi finirà.
Per ogni anima un sol gesto.
solo chi ha potenza  di spirito lascia un indelebile segno.
Una tacca nello scorrere eterno del tempo.
Solo chi ha amore ha quindi potenza  e ha visto, capito,
ha percepito  l’immenso  e gli ha creduto.
Il resto è vanità
non  ha nessuna importanza
non  ha nessun valore.
Non  lascerà nessuna traccia
nessuna prova
nemmeno la polvere si sposterà al suo passaggio.
Il niente e solo il niente di queste anime morte 
di queste cose abbandonate
di questo inutile gioco  di potere.
Quando il gran giorno  verrà
non  lascerà niente.  
E così sia.

                                           

Aforismi miei sui social e sulla società 


Vivo nel costante sospetto che se gli assistenti sociali dovessero leggermi, toglierebbero la bambina che è in me. 

Sono tutta un post! Siete l'amore dei miei giga! Ora condivideteli e sparite. 

Oggi sono pervasa da un senso di socialità. Accostatevi a me, maledetti, e levate quel dito dal ‘’Blocca’’! È maleducazione. (semi cit.) 

Solo ove il core palpita si muove l'anima e l'anonimato muore. 

I social sono una bellissima sala degli specchi dove è più facile perdersi che trovarsi. 

Una donna è di chi se la va a prendere.  Tutto il resto è social network. 

La società non ama le regole, figuriamoci il punto e virgola. 

Ora che il popolino ha scoperto il web, è arrivato il momento di tornare all'analogico.

 

Vite moderne 

delle anime fast food 

in un take away. 




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