La naufraga in bottiglia

 

Al mio Caro Topino,

Mi sono persa questa volta per davvero. Non so, dove io sia finita. Non so neppure se davvero mi sia persa di luogo o semplicemente di testa. Qua la notte è più buia e io ho paura del buio, lo sai. Tu che faresti nel mio caso?? Tu che hai paura del buio e dello spazio, tu che mi trasformavi in torcia per illuminare il tuo cammino. Trasformami anche da là, da dove sei. Chiamala, chiama la mia luce affinché risplenda e io ritrovi il mio cammino. Lo sai che non so accendermi e non so spegnermi senza di te, sono come un genio che vive in questa lampada senza sapere uscire o usare i suoi poteri.

Topino, il dirottatore mi ha presa e poi ha preso la nostra bambina e allora io gli ho detto: «Uccidi me» e mi sono buttata addosso, ma mi ha respinto puntandomi la pistola nella fronte. Proprio nel punto dove mi baciasti prima di partire. Mi ha guardata e mi ha risposto: «Hai in fondo agli occhi la tristezza dei ninja e morirai certamente a motivo di questa tristezza e della tua boccaccia» Poi ha tremato tutto e l'aereo è caduto e siamo finite in mare. Ho salvato il nostro amore e l'ho portata a riva tramite una specie di asse galleggiante. Non ho pensato che non sapessi nuotare, che avessi paura, che forse c'erano gli squali. No, ho pensato a te e ho pensato che anche se quello fosse stato il mio ultimo gesto, lei si sarebbe dovuta salvare. Per lei certissimamente, ma anche per te. Forse è vero che sono una piccola ninja e che morirò per quello, ma volevo salvare la speranza che dopo di me ci sia qualcuno per te.

Topino, conosco la tua anima, so che stai bevendo forte e stai facendo piani per conquistare la mia via di salvezza. So che non stai dormendo nemmeno il tempo necessario che il cuore ha bisogno per respirare. Ma ho bisogno che tu prenda in mano la speranza e la trasformi in potenza. Dormi e mangia quel tanto che basta per assicurarti forza. Non voglio salvarmi se so che tu, non ci sarai ad aspettarmi. Il freddo sta tornando, stringo la piccola e racconto favole, vorrei che me ne raccontassi una tu ora davvero. Di quelle favole antiche e fatate dove la ragione la si trova appresso ai gesti più estremi. Voglio le tue battute ironiche che stimolano la fantasia, la mia grinta. Voglio che mi pensi talmente forte da far scrollare il mare e il cielo e aprirmi un sentiero nella mente, così che io possa ritornare. In questa bottiglia lascio i contorni dell'isola affinché tu la riconosca. Forse ci siamo già stati ma non mi ricordo quando. Ho battuto tante volte la testa. Sì, certo anche senza sbattere la testa non è che io fossi una cima. Ma sbattendola mi dev'essere uscito quel piccolo neurone che teneva duro. C'è un albero a forma di V in cui stanotte ho sognato che avevamo segnato le nostre iniziali. Ci sono delle iniziali ma consunte dall'uso. Non so neanche dove sono girata però voglio dirti un'altra cosa. La colpa è del mio anticipo se mi ritrovo qua. Se avessi fatto ritardo, non sarei stata dirottata su quest'isola mio caro! Quindi non voglio puntar il dito ma una qualche colpa ce la dovresti aver pure tu. Vorrei che mi chiedessi scusa quando ci rivedremo. Non per fare la puntigliosa. Bisogna seguire la propria natura tesoro mio! Se avessi seguito la mia, mi avresti abbracciato e non mi avresti messa su un aereo per andare a una stupida presentazione di libro. L'ego paga. Zafön scrisse nel gioco dell'angelo: "Uno scrittore non dimentica mai la prima volta che accetta qualche moneta o un elogio in cambio di una storia. Non dimentica mai la prima volta che avverte nel sangue il dolce veleno della vanità e crede che, se riuscirà a nascondere a tutti la sua mancanza di talento, il sogno della letteratura potrà dargli un tetto sulla testa, un piatto caldo alla fine della giornata e soprattutto quello che più desidera: il suo nome stampato su un miserabile pezzo di carta che vivrà sicuramente più a lungo di lui. Uno scrittore è condannato a ricordare quell'istante, perché a quel punto è già perduto e la sua anima ha ormai un prezzo." Mi mancano I MIEI LIBRI! Ho perso il mio Samsung e tutto. Mi manchi tu davvero, tantissimo. Noi siamo in sintonia e la tua anima è gemella ed elettiva con la mia, solo con la mia. Se dovessi morire e tutto ciò dovesse succedere, sappi non ti abbandonerò mai davvero. Ci rivedremo quando Egli avrà compiuto ogni cosa. Sai, qui non siamo sole, ci sono altri sopravvissuti e ciò non è bene, ho litigato con metà gruppo. Il mio carattere fantastico, mi ha portato a dire in faccia le cose come stavano e ora loro mi odiano. Pessimo, pessimo karma il mio. Me lo dicevi sempre anche tu.

Ora Topino, vorrei che leggessi quest'ultima parte senza arrabbiarti. Se io non dovessi più tornare da te, vale la cosa che quel giorno ci siamo detti. Tu sei libero di risposarti. Io voglio che tu sia felice indipendentemente da noi e da quel che qua succederà. Tutto passa, anche il dolore delle disgrazie. Questo è uno dei miracoli di cui io ti parlo, ma a cui tu non credi. O forse fai finta perché farmi arrabbiare ti piace così tanto. La nostra è stata e sarà una bella storia, ci ha dato tanto e forse tanto ci toglierà. Io, se le persone dell'isola non mi cucinano prima, farò in modo di esserci, di sopravvivere. Tu fai in modo di non perdere le speranze di potermi trovare. La notte penso sempre ai tuoi occhi dolcissimi ed è come se vegliassero su di me e sebbene dormo con un occhio solo perché il signor ‘Gambadilegno' vuole arraffarmi il posto sotto l'albero, io ti sento dentro. Quell'omuncolo mi ha detto che mi taglierà la gola. Ed io ho risposto cose che non posso riportare qua, perché se davvero dovessere succedere accidentalmente su quest'isola, mi potrebbero dare la colpa. Sua moglie ha detto che la piccola ha mangiato due banane! La nostra creatura! Ma chi le raccoglie sono io, mica lei che è tanta come una mongolfiera. Secondo me è gelosa, ma poi dico di che? Lui è più inutile di una forchetta nel brodo. Lasciamo stare, qua è peggio che nelle tue odiosissime riunioni. Se ci fossi stato tu, avresti rabbonito tutti con il tuo sorriso, ti avrebbero eletto come leader e io sarei stata esonerata dai lavori più faticosi. Io non dico che non li voglio fare ma insomma, dire che in cucina li voglio assassinare, mi sembra un pochino esagerato e maleducato. Poi che sto in giro troppo per la legna. E va beh guardare il mare pensandoti mi sembra un indiscutibile bisogno umano! Che fretta hanno, io dico? E poi io non mi spoglio vicino a loro per lavarmi e altre cose, e loro dicono che sono "presuntuosissima" No, ma senti qua ... Quando io ripeto per cento volte le cose e loro non mi ascoltano, io mica urlo e lancio sassi. L'ho fatto solo una volta e "giustamente" ho promesso di non rifarlo più. Ma loro mi dicono altre cose cattive, a cui io rispondo e poi boh è sempre colpa mia. Guarda solo ieri una cade dagli scogli cerco di salvarla, e mi rimane in mano una delle sue extension, mi metto a ridere e vengo sgridata. Qui l'ironia non sanno manco che sia. Ora poverina è mezza calva (ihuhhih come ci godo). Sì, va beh, torniamo a noi, tesoro mio. Non mandarmi all'aria la casa, sai quanto ci tenga. Insomma, quando faremo un party di ben tornata sana e salva a me medesima la casa deve super luccicare. Non fare il single disperato sul divano bianco, fallo su quello vecchio in cucina che ho già graffiato inavvertitamente prima di partire. Sì, lo so Topino. Non si fa. Lo so. Ma un incidente ogni tanto capita, lo so che era il ricordo della tua giovinezza. Ma infondo io sono la tua vita e se facendo un selfie io fossi caduta e aggrappandomi lo avessi macchiato di caffè e per pulirlo lo avessi rovinato, pazienza. Ora lo sai che io valgo di più di quel divano. Ora che ti ho scritto la verità che francamente se non te lo avessi scritto tu non ti saresti manco accorto, anche se la macchia è quanto l'oceano e in mezzo c'è uno strappo. Io ti amo Topino. Vieni a salvarmi e perdona questa povera ninja sperduta sull'isola. Avrai gli ultimi anni della mia vita per ricordarmi quanto sono sbadata e ritardataria. Ora ti devo lasciare lo chef della bassa Francia fa finta di cercarmi. Lui non mi vuole in cucina e fa finta di cercarmi per poi dire che ero imboscata. Non è vero, sono solo in una grotta a scrivere il mio amore per te e il dolore di stare con questi. Come può un francese cucinar meglio di una terrona? Avanti! Ah, francesi. Noi lo chiamiamo er chef della bassa Francia (solo io) e lui si offende arricciando il naso da maiale. Ma non sono tutti nemici ho pure scovato due alleati. Un gay a cui ho dato in gestione la nostra bambina. Roba da matti l'ho salvato da un'ape e lui mi è stato grato come se gli avessi salvato la vita. L'ape era gigante comunque, oh mio Dio, quant'era grande e indiavolata, a saperlo non l'avrei fatto ma poi gli ho lasciato la piccola. Con amore s'intende. Stanno bene loro, ma io no, soffro, e di manovre di ricerche ne vedo poche. Tornando agli alleati, l'altra alleata è una ballerina di flamenco, alla quale ho inventato che sono manager e lei vuole lavorare per me. Non è andata così. Io l'ho difesa da Pantrillo uno scemo che fa avance a tutte. Lei era grata e io inavvertitamente le ho detto che ero manager di me stessa e ora lei mi fa da vassalla. Chi sono io per dire a lei che mi aveva capito male? E poi lei ha una storia con lo chef e io me la tengo buona. Fra poco infatti ti devo lasciare sento la voce raccapricciante di lui e quella nasale di lei, vengono qui in grotta a far sesso. E tanto! Allora, prima che tu pensi che tua moglie, vada a fare la guardona, ti devo anche dire che una volta è successo che mi ero imboscata e per non farmi vedere mi sono messa ancor più in profondità. Loro ignari di me hanno dato sfogo alla libidine. C'è da dire che il flamenco aiuta tanto l'alzata di gamba. Non ci si crede. Noi tesoro ci smonteremmo se ci provassimo. Ti prometto però che un giorno imiteremo di più ... di più ... di più ... Ok, hai capito il concetto. La tua povera moglie, hai capito che è capitata male, come in Lost ma dei poveri. Vorrei tanto tornare a casa mia, riabbracciarti e farmi consolare. Vorrei tante cose ma soprattutto te. Qui sull'isola non sarebbe male, se si evitasse accuratamente tutti quanti. Sai le grotte sono molto a riparo. C'è pure una cascatella, dove potremmo farci tante foto e metterle su Instagram. Poi c'è il mare. E io so che ti piace tantissimo. Ho trovato un'insenatura, un giorno che mi sono persa, meravigliosa. Poi hanno mandato lo ‘stambecco' a cercarmi. E anche lui ha apprezzato il posto. Vedessi che occhi che aveva e chissà che pensieri!! Ma non ti preoccupare per la mia fedeltà, lo stambecco non pensava a me, ma pensava di portarci, la tata gay di nostra figlia. Oh…mhmm… va beh dopotutto non era così bella come insenatura. Anzi è meglio che non ci ritorniamo più. La notte è spettacolare, una cascata di stelle! Peccato l'elefante che russa vicino al mio alberello, e gli aeroplani che ci sono per zanzare. Missili Mig che puntano e perforano qualsiasi rivestimento. L'elefante non ha voluto saperne di andarsene. Sai è ragioniere, e voleva che gli mostrassi un documento che comprovasse che io avevo diritto a un più ampio pezzo di terra. Io gliel'ho portato ma secondo lui una foglia non era valida. Mi sono rassegnata, meglio lui che lo chef e la ballerina. Io non lo so, due giorni da naufraghi e già si sono fidanzati! Mizzica manco fossimo al grande fratello o peggio ancora all'isola dei famosi. Però un po' l'invidio, a me nessuno fa coraggio. Hanno tutti un po' paura di me, chissà poi perché. Tu non hai mai avuto paura di me. Perché tu sei un vero uomo, mica ste mammolette! Distesa nel mio giaciglio, guardo le stelle e sembra esserci disegnato, il tuo viso. Mi sembri così mortalmente lontano, la mia pelle brama la tua, anche la mia schiena, soprattutto adesso che è tutta piena di bolle, e mi piacerebbe che mi passassi la crema. Che ne dicano gli altri come passavi la crema tu neanche un filippino sulla spiaggia. Ora sono sola, in verità lo sono stata per molto tempo, anche quando non lo ero, ma poi sei arrivato tu ed è come se avessi cancellato il passato e tu ci fossi stato sempre con me. Quindi ora mi sento come per la prima volta da sola. Di nuovo. Una lacrimuccia mi scivola in viso. Vedi la gocciolina? Ecco quella sono io inversione concentrata. Ora vedi quella gocciolina di sangue? È di quell'invertebrato dell'elefante che vedendo la lacrimuccia mi voleva consolare. In verità ha esordito con un tremendo: «Allora anche tu piangi?» con i suoi occhi a palla azzurri e i suoi occhialini che non si sa come fossero ancora nuovi e lindi. Ora non più. Sono tremenda? Questa cosa me la devi spiegare una volta che saremo ancora insieme. Sto parlando ad alta voce e l'elefante bofonchia un “sì sì” riparando i suoi occhialini, questo non ha propria paura di me. Lo guardo con gli occhi da strega e lui sussulta nella sua tremula carne adiposa. Forse un po' sì. Ma stanotte, mentre ti scrivo voglio essere romantica, quindi ignoro il club degli sfigati e con te mi avvio verso il mare. Sotto questo cielo e con questo mare e con te su carta, mi sembra di vivere un primo innamoramento: che scema. Vorrei scriverti qualcosa di bello. Ma le parole non possono descrivere davvero te. Provo con una poesia e chiudo gli occhi, mentre la brezza mi accarezza la guancia. Come se fossi tu ad accarezzarmi. Le parole sono sempre stata la mia lancia di salvezza.

Apollo. Sì tu!

Ti scoprii nella parte più nuda di te quella che si vede bene solo con l'anima.

Qual carnal sentimento provai io allora nello scorgere la tua

beltà nascosta.

Un sogno non era altro che un sogno, utopia del cuore!

Mi gridava la ragione.

Eppur respirai io, nelle sue medesime stanze.

{Fiori di loto, sandalo e lavanda in escandescenti brezze} Eppur lo sfiorai, sì io, con queste mie semplici mani.

{Velluto in marmo bianco e cuscini morbidi nelle pieghe chiare dell'anima}

Ti respirai e toccai nelle tue parti più nobili.

Oh, meravigliosa creatura che sei, dove sei ora?

Ti lasciai un segno bagnato di lacrime.

Quel segno composito si chiamava: Amore.

Non scordarti mai di me.

Non so se queste frasette rendano l'idea del mio pensiero per te. Quelle tue spalle larghe e ben posizionate. La tua camminata che anche solo guardarla era illegale. Gli occhi buoni. Le scarpe sempre perfette. Le dita lunghe. Le labbra che sorridono, sempre. La tua pelle del colore dell'incanto. Il calore della notte, il sapore del giorno. Questo mare nero di notte sarebbe il mio ritratto perfetto, ma non il tuo. Il tuo è fra la luce, in alto. Fra gli astri. Per questo le stelle stanotte mi parlano di te. Spero anche che ti proteggano sempre. Io non so parlare in tua presenza. Io non so parlare in generale. Non mi so spiegare. So scrivere, ma non sempre si può scrivere. Certe volte le devi cacciar fuori dalla gola le parole, ma loro ostinate rimangono tutte attorcigliate a mo' di nodo, che non sale e non scende. E poi succede che piangi perché non sai far altro. Ti avrei sempre voluto dire un sacco di cose, eppure questo blocco non basterebbe. Ammesso che ci stia tutto dentro la mia bottiglia. Ho sempre preferito fare, immaginare, mostrare. Con te ha sempre funzionato. Sarebbe stato un guaio se non avessi capito questo mio non saper correttamente parlare.

Sono di nuovo nel giaciglio. Tutto è silenzio, tutto è pace. Sembra irreale. Sembra il giorno dopo di un grande avvenimento. Taccio anch'io e ti do la buonanotte.

Tu aprimi le tue braccia come hai sempre fatto e fa di me, dimora e cura. Tienimi preziosa, o anche solo ai tuoi piedi come compagnia. Dammi il tuo bacio sulla fronte e poi passalo fra le labbra. Fa scorrere il tuo fuoco e insegnami anche stanotte a volare. Ho bisogno di volare da te. Ho bisogno di te. E ora di chiudere la lettera, perché mi hanno minacciato, hanno tutti così fretta ma nessuno sa davvero perché. Domani butterò la mia bottiglietta assieme agli altri e speriamo che ti giunga davvero. Se per caso te ne arrivasse una piccola che sembra una birra, non aprirla è dello ‘o' scarafone', un essere ripugnante, manco le zanzare lo vogliono! La mia è rossa, perché il rosso come dice Kandinskij è un colore che si espande, copre, diviene unico solo lui. Come tu per me. Ho pure dovuto lottare per averla. Perché la tata gay la voleva, ma io sono stata irremovibile anche quando si è messo a piangere. Uhm…bhe povero. Ma era per te e io per te, farei di più …di più … di più … anche l'egoista! (Ora non metterti a ridere! :)

Un bacio, mio intenso amore, anche due o tre, quatto o cinque. Una raffica di baci per te, una preghiera affinché tutto si sistemi e un arrivederci che vale una vita.

Ti amo, tua moglie Nina.


colonna sonora

 
Messaggio nella bottiglia, Police feat. Piero Scamarcio

Just a castaway, an island lost at sea, oh
Solo un naufrago, un'isola dispersa nel mare, oh

Another lonely day with no one here but me, oh
Un altro giorno solitario, con nessuno qui tranne me, oh

More loneliness than any man could bear
Più solitudine di quanto un qualsiasi uomo possa tollerare

Rescue me before I fall into despair, oh
Salvatemi prima che cada nella disperazione, oh
chorus

I'll send an S.O.S to the world
Manderò un S.O.S al mondo

I'll send an S.O.S to the world
Manderò un S.O.S al mondo

I hope that someone gets my
Spero che qualcuno raccolga il mio

I hope that someone gets my
Spero che qualcuno raccolga il mio

I hope that someone gets my message in a bottle, yeah
I hope that someone gets my message in a bottle, yeah
Message in a bottle, yeah
Messaggio in una bottiglia, sì

A year has passed since I wrote my note
E' passato un anno da quando ho scritto la mia nota

I should have known this right from the start
Dovrei averlo saputo dall'inizio

Only hope can keep me together
Solo la speranza può tenermi insieme

Love can mend your life or love can break your heart
Love can mend your life or love can break your heart

chorus
I'll send an S.O.S to the world
Manderò un S.O.S al mondo

I'll send an S.O.S to the world
Manderò un S.O.S al mondo

I hope that someone gets my
Spero che qualcuno raccolga il mio

I hope that someone gets my
Spero che qualcuno raccolga il mio

I hope that someone gets my message in a bottle, yeah
I hope that someone gets my message in a bottle, yeah

Message in a bottle, yeah
Messaggio in una bottiglia, sì

Oh, message in a bottle, yeah
Oh, messaggio in bottiglia, già

Message in a bottle, yeah
Messaggio in una bottiglia, sì
verse
Walked out this morning, I don't believe what I saw
Sono uscito per passeggiare stamattina, non credo a cosa ho visto

Hundred billion bottles washed up on the shore
Centinaia di miliardi di bottiglie trascinate a riva sul bagnasciuga

Seems I'm not alone at being alone
Sembra che non sia il solo ad essere solo

Hundred billion castaways, looking for a home
Cento miliardi di naufraghi, che cercano una casa

chorus
I'll send an S.O.S to the world
Manderò un S.O.S al mondo

I'll send an S.O.S to the world
Manderò un S.O.S al mondo

I hope that someone gets my
Spero che qualcuno raccolga il mio

I hope that someone gets my
Spero che qualcuno raccolga il mio

outro
Sending out an S.O.S
Spedendo un S.O.S.


film completo
 
Un Messaggio in Bottiglia - Film completo 2013


 
Message in a Bottle - film completo in italiano

Citazioni sui messaggi in bottiglia


Anche la bottiglia più piccola è una bottiglia gettata in mare, che nasconde un messaggio del creatore di tutte le cose. (Fabrice Hadjadj)

L'ultima foresta adesso vola da sola nello spazio, affidata alla nostra amica. È come un messaggio in una bottiglia, in balìa delle acque del mare, ma noi due non sapremo mai se qualcuno lo troverà, per ridare un giorno alla Terra le sue grandi, verdi colline. (2002: la seconda odissea)

La maggior parte dei messaggi inviati per mezzo di bottiglie chiedono, a chi li trova di rispondere almeno una volta, senza illudersi che sia possibile instaurare una corrispondenza duratura. A volte, tuttavia, i mittenti non chiedono risposta. (Nicholas Sparks)

La poesia, essendo una manifestazione della lingua, e perciò per sua essenza dialogica, può essere un messaggio nella bottiglia, lanciato nella fiducia, certo non sorretta da ferma speranza, che la corrente la spinga comunque in qualche luogo, ad una terra; terra del cuore forse. (Paul Celan)

Manderò un SOS al mondo, | manderò un SOS al mondo, | spero che qualcuno riceva il mio | messaggio in bottiglia. (The Police)



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