La cravatta

 

La cravatta, per me, rappresenta da sempre l'input attrattivo per eccellenza se abbinato ad una camicia bianca. Questo input amoroso, come penserebbe Froid, nasce dal ricordo che il primo che m'insegnò a fare il nodo alla cravatta fu mio padre. Anche se lui portava sempre il farfallino. Il famoso papillon. La sua canzona preferita che mettevo ogni giorno anche in ospedale era il vecchio frac. Mio padre si rivedeva in quel personaggio che in qualche modo alla cravatta si ricollega, indossando il paplion!


Colonna sonora e audiopoesia

E' giunta mezzanotte
si spengono i rumori
si spegne anche l'insegna
di quell'ultimo caffè
le strade son deserte
deserte e silenziose
un'ultima carrozza
cigolando se ne va.

Il fiume scorre lento frusciando sotto i ponti
la luna spende in cielo
dorme tutta la città
solo va un uomo in frac.

Ha il cilindro per cappello
due diamanti per gemelli
un bastone di cristallo
la gardenia nell'occhiello
e sul candido gilet
un papillon,
un papillon di seta blu
s'avvicina lentamente
con incedere elegante
ha l'aspetto trasognato
malinconico ed assente
non si sa da dove vien
né dove va
chi mai sarà
quell'uomo in frac.
Bonne nuit bonne nuit
bonne nuit bonne nuit
Buona notte
va dicendo ad ogni cosa
ai fanali illuminati
ad un gatto innamorato
che randagio se ne va.


E' giunta ormai l'aurora
si spengono i fanali
si sveglia a poco a poco
tutta quanta la città
la luna s'è incantata
sorpresa ed impallidita
pian piano scolorandosi nel cielo sparirà
sbadiglia una finestra
sul fiume silenzioso
e nella luce bianca
galleggiando se ne van
un cilindro
un fiore e un frac.

Galleggiando dolcemente
e lasciandosi cullare
se ne scende lentamente
sotto i ponti verso il mare
verso il mare se ne va
chi mai sarà, chi mai sarà
quell'uomo in frack.

Adieu adieu adieu adieu
addio al mondo
ai ricordi del passato
ad un sogno mai sognato
ad un attimo d'amore
che mai più ritornerà.

Lala la la lala la la...


 
Un modo per fare il papillon.

 

Finché saprò fare il nodo alla cravatta
non avrò perso la bambina che in me che sapeva credere nei sogni.

Due siti sulla cravatta


e




e questi sono i modi per fare le cravatte con le immagini

 

Con un abito da sera e una cravatta bianca, chiunque, anche un agente di cambio, può far credere di essere una persona civile.
(Oscar Wilde)

  

Potrei andare in giro per il mondo portando con me solo tre abiti: un blazer blu con pantaloni di flanella grigi, un completo di flanella grigio e una cravatta nera.
(Pierre Cardin)

 

Di tutti i nodi, quello della cravatta è il più elegante. Non ferisce, non soffoca, non incatena. Sa stringere e dà valore al viso, con una luce tutta sua.
(Fabrizio Caramagna)

   

Il sentimento va benissimo quando si tratta di scegliere il fiore da mettere all’occhiello. Ma per la cravatta l’essenziale è lo stile. Un bel nodo di cravatta è il primo passo serio nella vita.
(Oscar Wilde)

 
Dite ad un uomo che vi piace la sua cravatta e vedrete la sua personalità schiudersi come un fiore.
(Lucilla Mara de Vescovi)

 

La cravatta non è solo utile contro bronchiti, torcicolli, raffreddori, mal di denti e altre gentilezze del genere; è anche una parte essenziale e necessaria del vestire, che con le sue forme variate insegna a conoscere chi la porta.
(Honoré de Balzac)



 

La cravatta è l’uomo; è attraverso di essa che l’uomo si rivela e manifesta. Per conoscere un uomo, è sufficiente un colpo d’occhio su questa parte di lui che unisce la testa al petto.
(Honoré de Balzac)

 
Mio nonno teneva la cravatta anche in casa, perché voleva che nonna lo vedesse “bello” come il primo giorno. Ed è stato così fino all’ultimo
(Rudyzerbi, Twitter)


Una ragazza che ti sistema la cravatta vuole essere tua moglie.
(Marian Bogdala)

Il nodo sta alla cravatta come il cervello sta all’uomo.
(Francois de la Rochefoucauld)


Poco importa l’anima. L’importante è che la mia cravatta non sia messa di traverso.
(James Joyce)


 

Se uno sapesse come Mahler annodava la sua cravatta, imparerebbe più che in tre anni di contrappunto al Conservatorio.
(Arnold Schönberg)

 

All’arrivo della primavera la cravatta vorrebbe farsi papillon.
(Fabrizio Caramagna)


 
Se noi, Britannici, non possiamo pretendere di aver inventato la cravatta moderna, neppure le altre nazioni possono attribuirsene il merito. Non abbiamo il dovere di rintracciare le origini, risalendo al nastro di raso o di velluto, che ha preso il nome dalla battaglia di Steenkerk (3 agosto 1692), o alla batista di Lord Guildford, o alla cravattona del galante Beau Brummell, o al raso celeste pallido del Conte d’Orsay, o al nero sobrio del Signor Casaubon e di tutta l’alta borghesia Vittoriana. La cravattona, naturalmente, scomparve con la finanziera e l’abito a coda da giorno. La cravatta, come ben sappiamo, è venuta per accompagnarsi all’abito da giorno.
(Sir Hardy Amies)

Vedi che cosa ho intorno al collo?
– Una cravatta.
– Giusto. La tua risposta è logica, coerente per una persona assolutamente normale: una cravatta! Un matto, però, direbbe che porto intorno al collo un pezzo di stoffa colorata, ridicolo, inutile, annodato in maniera complicata, che rende difficili i movimenti della testa e richiede uno sforzo maggiore per far entrare l’aria nei polmoni. Se dovessi distrarmi mentre mi trovo vicino ad un ventilatore, potrei morire strangolato da questo pezzo di stoffa.
– Se un matto mi domandasse a cosa serve una cravatta, dovrei rispondere: assolutamente a niente. Non può dirsi utile neanche per abbellirsi, perché oggigiorno è divenuta addirittura il simbolo della schiavitù, del potere, del distacco. La sua unica utilità si manifesta al ritorno a casa, quando una persona può togliersela, provando la sensazione di essersi liberata da qualcosa che non sa neanche che cosa sia. Ma quella sensazione di sollievo giustifica l’esistenza della cravatta? No.
(Paulo Coelho)



Una cravatta pulita attrae la zuppa del giorno.
(Arthur Bloch, Legge di Murphy)

 

– Presto avremo un bambino.
– Scherzi?
– No, avrò proprio un bambino me l’ha detto il dottore… sarà il mio regalo per Natale!
– Ma a me bastava una cravatta!
(Woody Allen)

 

Feci notare al mio dentista: “Ho i denti gialli”. Lui mi rispose: “Ha provato a indossare una cravatta marrone?”.
(Rodney Dangerfield)


Una barzelletta francese narra d’un viaggiatore in procinto di morire di sete nel deserto. Gli appare un beduino, che invece di dargli da bere propone di vendergli una cravatta. Il viaggiatore, disperato, rifiuta e chiede invece l’agognato sorso d’acqua; quello dispiaciutissimo dice di non averne, ma gli indica la strada per arrivare in un posto dove forse ce n’è.
Con le sue ultime energie il malcapitato si trascina nel luogo indicato, e trova una tenda. Sulla porta c’è un altro beduino, in smoking, che gli annuncia sussiegoso: “Qui dentro c’è tutta l’acqua che desidera”. Poi lo guarda attentamente, e costernato aggiunge: “Ma senza cravatta non può entrare”.
(Mario Baudino)



Colonna sonora
che avrebbe mandato in visibilio 
mio papà
Sergio Bruni. Composta nel 1955 da Luigi Vinci ed Antonio Galante. I versi sono di Ettore De Mura. L'Orchestra è del M° Giuseppe Anepeta. Anche l'inaspettato dono di una cravatta fa evocare un amore sbocciato durante il servizio militare. I tratti della canzone che sono recitati mostrano un Sergio Bruni molto comunicativo e dolce.



Di film completi 
sull'argomento cravatta ne ho trovato 4

Paplion (in omaggio a mio papà) 
Un principe in giacca e cravatta
L'uomo con la cravatta di cuoio 
Baby boss 1 e 2

ma nessuno dei tre era visibile gratis
 senza incorrere in siti dannosi e illegali.
Ma girovagando su YouTube ho trovato questa commedia in tre atti a teatro.
Io amo il teatro 
e sempre una risorsa al pari e forse anche meglio del cinema!
Spero vi piaccia!!

U ruppu ra cravatta primo atto

U ruppu ra cravatta secondo atto

 
U ruppu ra cravatta terzo atto

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