Come Giulietta e come Romeo

 

Come Giulietta come e Romeo

Ed era in me, mi era in grembo. 
Dentro.
Era un seme, questo mio piccolo grande amore.
Era il seme che ogni donna ha in sé.
Immaginato, mai coltivato, aspettato sognato, desiderato
mai arrivato.
Era il mio Romeo che scriveva versi al mio balcone immaginario, virtuale.
Era in uno sguardo nero come la notte 
e profondo come l'eterno spazio.
Era dolce quel suo sguardo. 
Dolce quanto il miele 
ma anche duro come la serrata di una diga 
che contiene la propria vita.
Entrai nei suoi occhi fissandoli ai miei.
Gli fui dentro, come una sparuta cellula. 
Gli fui dentro e nacqui come sua Giulietta.
Cercai il suo sangue da mischiare con il mio 
ma non vi potei entrare perché era già stabilito di chi fosse. 
La sua casata giammai poté essere la mia.
M'imposi, non sapendo uscirne.
M'imposi perché volevo che il suo sangue il suo vivere
fosse pure il mio.
Avevo bisogno al quel punto 
che quel suo sangue di vita scorresse in me.
Così feci e divenni feto con gli organi suoi e i sensi miei.
Con i suoi occhi vidi il mondo.
Con le sue mani toccai le mie medesime stanze interne.
Come se il mio corpo fosse il suo.
Vagando nella sua mente feci miei i suoi ricordi. 
Li vissi tutti. 
Uno per uno. 
Rabbrividendo oppure gioendo per lui.
Non potei non amare lo sguardo di suo padre 
che si ridisegnava in lui.
Oppure il dolce nettare di sua madre 
mentre lo nutriva e lo cullava.
Ero in lui e lo aspettavo. 
Ormai ero nata e c'ero tutta. 
Ero la sua Giulietta.
Ed ero lì, tutta intera sul palmo della sua mano. 
Io aspettavo non sapendo far altro.
Aspettavo che ritornasse dal percorrere la sua anima 
e facendo sosta prendesse nota che io c'ero e lo amavo.
Volevo prendermi cura del suo riposo.
Volevo prendermi cura di quel suo tratto di vita 
che sapevo non mi appartenesse ma io volevo fosse mio.
Volevo esserci ogni suo mattino per augurargli forza e coraggio.
Volevo esserci negli spazi stretti della sua giornata
per dargli sollievo come fossi un massaggio sulle spalle indolenzite.
Volevo esserci la sera per dirgli: mangia
imporgli quel che io non so impormi.
Volevo distendermi con lui sull'altro cuscino 
e farlo dormire e dirgli che domani c'era ancora vita 
e se non gli fosse bastata la sua c'era pure la mia.
Volevo e l'ho fatto con determinazione e incoscienza 
ho lasciato che la mia vita fosse pure la sua.
C'era quell'incavo fra il collo e le spalle 
che pensavo fosse di diritto mio. 
Pensavo che un giorno ci avrei appoggiato la testa, 
mi sarei nascosta e per una volta avrei potuto aver paura. 
Qualcuno per una volta avrebbe combattuto per me.
C'era anche quel suo sguardo che pensavo di abitare. 
Avevo visto che luce emanava 
ed era per questo che vi ero voluta entrare.
C'era quella sua camminata, quel suo porsi
quel suo meraviglioso modo di sorridere 
o parlare che risvegliavano in me le stagioni 
ed ogni mio fremito di vita, ora era il suo. 
Ogni mio gemito inespresso ora era opera sua. 
Pensavo che quelle belle mani da pianista 
fossero la continuazione delle mie.
Pensavo che non sarei mai stata più sola 
e bistrattata ora che c'era anche lui.
Pensavo ecco tutto, ma non era così.
Vidi quello che non avrei voluto vedere 
e rimasi immobile con il respiro in gola 
come a voler svenire ad ogni cambio di scena.
Vidi abbracci depositarsi in altre spalle.
Vidi sorrisi rispondere ad altri sorrisi.
Vidi vita cercare altra vita. 
Ma mai in nessun caso per me. 
Mai niente per me.
Bugie cadevano come pioggia sull'asfalto.
Parole vuote sferzavano il viso come vento di tempesta.
L'oblio circondava ogni mio sbaglio, ogni mio cadere. 
Ogni sua indifferenza, lo scansarsi da me 
erano passi indietro per una mia malcelata fase anale dell'anima.
Tutto questo non lo potevo sopportare.
Feci quello che avrei dovuto fare 
quel mio primo giorno d'amor per lui.
Mi suicidai in lui. 
Abortii il mio essere e mi lasciai agonizzante. 
Affinché il mio amore fisico per lui morisse,
subisse una retrocessione al nulla eterno 
che sempre gli era appartenuto.
Volevo salvargli la vita
 e per poterlo fare dovevo dare in cambio la mia.
Come Giulietta e come Romeo fosse non per davvero.
Come anime dilette, gemelle, elettive e alchemiche. 
Come anime e basta.

film completi

film indipendente (2020)
Romeo è un sicario che si guadagna da vivere compiendo omicidi su commissione. Giulietta una ragazza proveniente da una delle più ricche famiglie di Verona costretta a sposarsi per non far andare in declino il proprio patrimonio. Riuscirà tutto il sangue che verrà versato a placare l'avidità e il potere?


Regia: Riccardo Freda
Sceneggiatura: William Shakespeare, Riccardo Freda
Star: Geronimo Meynier, Rosemary Dexter, Carlos Estrada
(1964)

Un film di Renato Castellani. Con Laurence Harvey, Flora Robson, Susan Shentall, Enzo Fiermonte, Nietta Zocchi, Sebastian Cabot, Umberto Raho, Norman Wooland, Mervyn Johns, Bill Travers, John Gielgud
Drammatico, durata 140 min. - Italia 1954.


A teatro 
Romeo & Giulietta Ama e Cambia il Mondo Arena di Verona 2013 completo

Audiolibro
Romeo e Giulietta di Giovannino Guareschi

Colonna sonora
Emanuele Aloia - Romeo e Giulietta

Anche le strade parlano di te
C'è un eco tra i palazzi, solo confusione
Suonano campane, intonano il tuo nome
Urla ad alta voce la rivoluzione
Quando venivi era un giorno di sole
E se pioveva la pioggia cantava
Se vuoi sederti racconto una storia
Di Botticelli sei la primavera
Senza un prato, senza un fiore
Le farfalle muoiono da sole
Senza odio, senza amore
Non mi serve a niente questo cuore
Ed ho cercato di dimenticare
Ma non è mai facile
Incanto e poi rivoluzione
La nascita di Venere

[Ritornello]
Ehi, ora che non ci sei
Sai che mentirei a dire: "È tutto okay"
Io che ti ritrovo ancora dentro ogni canzone
Negli sguardi sconosciuti di queste persone
Tra i palazzi nelle strade solo confusione
Urla ad alta voce la rivoluzione
[Strofa 2]
Ti va di fare un altro giro in centro
O preferisci fare l'autostop
Hai ragione, sì, sono un bastardo
Perché alle volte non so dire no
Troverò i nostri baci sopra ad un letto di nubi
Tra un minuto domani, nel futuro ne mai
E mentre penso al passato sento il tempo che avanza
Tutto ciò che mi hai dato penso non sia abbastanza

[Pre-Ritornello]
Ti prego un ultimo bacio, almeno un ultimo ballo
Sei soltanto passato che non tornerà più
Ti avevo fatto una promessa, ricordi?
Io Romeo e tu Giulietta, Shakespeare

[Ritornello]
Ehi, ora che non ci sei
Sai che mentirei a dire: "È tutto okay"
Io che ti ritrovo ancora dentro ogni canzone
Negli sguardi sconosciuti di queste persone
Tra i palazzi nelle strade solo confusione
Urla ad alta voce la rivoluzione

[Outro]
Ti prego un ultimo bacio, almeno un ultimo ballo
Sei soltanto passato che non tornerà più
Ti avevo fatto una promessa, ricordi?
Io Romeo e tu Giulietta, Shakespeare











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