Superman G

colonna sonora



Quando sei lontano Superman

"Ho sempre avuto bisogno di tempo per me

non ho mai pensato che avrei avuto

bisogno che tu fossi lì quando piangevo

e i giorni sembravano anni.

Quando sono sola e il letto dove sei disteso è messo a posto dal tuo lato

Quando vai via conto i passi che fai

vedi quanto ho bisogno di te adesso? "

 

"Alto, scuro e Superman, ritira i documenti nella sua valigia e se ne va

per salvare il mondo o per andare al lavoro: è la stessa cosa per me.

Ha gli occhi di sua madre, l’ambizione di suo padre,

mi chiedo se lui sappia quanto mi manca.

E ricordo ogni parola che dici, wow;

sorridi e mi chiedi “come stai?”; io rispondo “abbastanza bene”,

mi dimentico sempre di dirti che ti amo, ti amo, per sempre."

 

Tu sei la mia persona, sì tu, che sembri così diverso da me, sei la mia

persona. O meglio sei il mio equivalente immesso in una vita diversa, la

cui anima è simile alla mia. Solo più amplificata, più articolata di quelle

parti del mondo che hai catturato per me, che hai veduto per me, ma non hai ancora identificato, proprio perché erano destinate a me.

In quelle zattere meravigliose che hai al posto degli occhi, in cui mi è

dolce naufragar, hai posto semi di vita che fanno muovere le mie mani.

La mia anima oggi ti ha ripercorso, ha ripercorso il tuo viso per arrivare

alla tua anima. C'è una foto da giovane che è straordinaria ma non per

l'insieme per gli occhi teneri e sensibili che mostravi. In quegli occhi

c'era vita e amore per chi guardavi. Adesso non conosco l'anima di chi

ci viveva dentro quegli occhi, ma so che faceva luce. Ecco, io voglio che

tu sia sempre in quello stato di pace. Nonostante le rughe, i difetti e le

cose non sono andate come tu volevi.

 

"Quando sei lontano

I pezzi del mio cuore sentono la tua mancanza

quando sei lontano

manca anche il volto che conosco

quando sei lontano

mi mancano le parole che ho bisogno di sentire

per farmi sempre andare avanti fino alla fine della giornata

mi manchi "

 

"Alto, scuro e bellissimo: è complicato, è irrazionale;

ma spero che un giorno mi porterai via e salverai il mondo, yeah.

Qualcosa nei suoi occhi marrone scuro mi fa cantare,

non è tanto cattiva una reputazione come questa:

non riesco a sentire nemmeno una parola di quello che dicono, no.

Hai davvero molti posti dove andare e io allora sarò vecchia,

mi dimentico sempre di dirti che ti amo, ti ho amato fin dal primo

giorno."

 

Ti devi sempre far spettinar i capelli è questo il tuo valore aggiunto, la

mia forza che è in te. Ti devi sempre far stropicciare quella faccia da

birbante. Non devi lasciar che altri, a motivo di una cosa oppure di un'altra,

conducano te. Tu conduci la tua vita. Non devi lasciare neppure che la

tua anima inquieta faccia questo per te. Ti sei perso mille volte, come

ogni anima intelligente si perde. Ti sei posto mille domande, chiedendo

a persone sbagliate la risposta e quindi ne hai concluso che risposte

non c'erano. Ed invece vi erano, ma come un gran tesoro erano

nascoste, solo che lo erano sotto il sole e per questo nessuna le vedeva.

Come ogni anima che ha corso tanto, avevi solo bisogno di un'anima

ferma che ti prendesse la mano ed invece hai trovato me. E ci voleva

tempo per rieducare un'anima alla semplicità. Cercavi inganno dove

non c'era, difetti a cui poter puntar il dito ma neppure questo ha

funzionato. Allora, Ti sei seduto, scocciato, e hai cominciato a respirare

aria nuova, aria diversa, aria che una volta era anche tua. Questo ti ha

infastidito, ma hai iniziato ad aver fiducia di me e questo ti ha portato

lontano, dove neanche tu sai adesso di essere: sulla buona strada

Superman.

Io lo so che non sei un supereroe letterale. Che hai difetti e alcuni

anche fastidiosi. Non passa giorno che non te ne ripeta qualcuno. Ma, il

bene si mostra parlando, non accontentando.

Sono convinta che sia più facile morire una volta sola, da martiri o da

eroi che vivere o morire un po' alla volta sotto questo cielo. Ed è questo

il punto, che mi fa vedere in te la speranza di una persona che

nonostante le apparenze, vuoi per il lavoro, lo stile di vita, la cerchia di

amici o semplicemente il ceto, nasconde doti non uguali alla

maggioranza, superiori.

Un'anima commerciale vedevo in te, ma non in senso negativo, in

senso pratico, quel piombino ragionevole e stabile che fa restare il mio

palloncino giù per terra. Quello eri e quello sei ma di più.

Perché nel tuo animo c'era pure cultura, sensibilità e altro ancora. Una

sensibilità ben più colorata della mia, ben più riservata.

Un'anima che chiamava la mia, insistentemente. Sentivo gridare la tua

anima e più scappavo da quell'ideale che mi proponevi, più scappavo e

ritornavo, più mi gridava addosso le sue paure, le sue incertezze, mi

rendeva coscia e consapevole che voltandoti le spalle avrei condannato

all'esilio quella bell'anima tutta rovinata e sciupata, da te ed altre prima

di me.

Così mi fermai, al limite del laccio in cuore che mi tirava, al limite del

suo spezzarsi. Lo avvolsi come un filo di Arianna che mi avrebbe

condotto nel labirinto di Dedalo che era il tuo cuore. Lo feci con

coraggio e forza d'animo e più avanzavo più ricamavo da quel filo una

trama e una favola che ti raccontavo di volta in volta.

Una Sharazan che vedeva vita oltre le coltri di tenebre che mi mettevi

avanti, oltre la notte stessa. Sembrerebbe a questo punto che ero io a salvarti la vita, ma così non era.

Tu avevi ed hai già, tutte le qualità e gli elementi per ritornare ad

essere quello che eri, bastava solo spolverarti via di dosso quelle

ragnatele e quei fili invisibili, fatti di vizzi e paura che facevano di te un

burattino. Un burattino che peraltro cercava un burattinaio da

comandare.

Quindi, se a te bastava ricordarti cosa eri e come fare a tornare ad

esserlo, io ero da ricostruire, ed è qua che esce fuori il supereroe che

c'è in te. Sì, perché c'è. Il tuo ruolo di colui che con una mano tiene

ferma e con altra ti aiuta a volare.

Ci vuole amore, per salvarsi e per salvare e tu forse non sempre sei

stato pronto e molte volte hai avuto paura anche ad ammettere di

esserlo. Il tuo percorso è ancora lungo, diciamo che t'immagino come

un Clark Kent che deve ritornare su Krypton e capire il suo perché.

Ho amato il mio Clark Kent e credo in te, ci crederò per tutto il tempo

che ci vorrà affinché ti accetti per quello che sei. Che accetti il tuo

cambiare, la vita che scorre, il perché ti sei fermato e ad un certo punto

non hai trovato più la strada. Accetti che tutti abbiamo un labirinto di

Dedalo che ci porta ad essere migliori e se non migliori almeno avanti

nella vita. Le cose cambiano, le persone pure, a volte per nostra volontà,

a volte senza motivo. Le persone ci fanno del male, e più sono vicini più

possono farci del male. L'amore è una catena e non esiste libertà più

grande che accettare che le cose stiano così.

 

"Non mi sono mai sentita così prima d'ora

tutto ciò che faccio mi ricorda te

ed i vestiti che hai lasciato sono sul pavimento

ed hanno il tuo profumo, amo le cose che fai "

 


"Non dimenticarti, non dimenticarti di me.

Sono lontana, ma non ti lascerò mai andare: sono innamorata e guardo

fuori dalla finestra.

Non dimenticarti, non dimenticarti dove sarò,

proprio qui a sperare che i fiori siano da parte tua,

a sperare che il biglietto sia da parte tua

perché ti ho amato fin dal primo giorno"


Mi è parso di aver scritto sempre solo di te, e per te, in tutto questo

tempo, in tutto questo mio sentire la vita, che io ne abbia memoria.

Anche quando le nostre vite non sapevano di esistere insieme.

Continuerò dunque a scrivere di te e per te anche quando non sarà più

possibile il termine insieme. Non c'è vicinanza o lontana, c'è che tu

muovi le mie mani e sollevi la mia anima.

Ti diranno che chi si da con leggerezza è migliore, che tutto e subito fa

risparmiar tempo, lo diranno per non fare o non dare. Tu non gli

credere, tu ricorda solo questo, che nella vita l'amore vuole amore.

Adesso io penso che quando non ci sei, sembra tutto strano, poiché

seppure tutto appare uguale il tempo, le cose, io, allo stesso tempo

tutto cambia.

E' diverso, modificato, monco di qualcosa.

Forse di quella parte di affetto, di protezione, di quella cura fatta di

bene che è tanto preziosa quanto invisibile ai nostri occhi terreni. Ma

quando manca, manca! Nessuna frase potrà mai coglierne il senso.

Perché nessuna frase sarà mai te.

Ricordi in rima profumati di te

ricordi che sanno di te

ricordi che aspettano altri ricordi

che parleranno ancora e ancora di te.

Ricordi come chiavi dello scrigno del cuore.

Ricordi che scompaiono alla tua presenza, per poi ricomporsi in tua

assenza.

Quando non ci sei ci sono loro, poca cosa nel confronto, poca davvero.

Non annulla il debito col dolore ma da solo un anticipo sulla futura

felicità di quando ci sarai ancora.

 

"Eravamo fatti l'uno per l'altra, quaggiù per sempre

so che lo eravamo, sì

tutto quello che volevo era che tu sapessi

che in tutto ciò che faccio metto il cuore e l'anima

riesco a malapena a respirare,

ho bisogno di sentirti qui con me"

 

"Guardavo Superman volare via, hai un giorno impegnativo oggi

a salvare il mondo; io sarò nei paraggi per sempre e sempre, qui.

Guardavo Superman volare via: giurò che sarò con te un giorno o l’altro,

sarò proprio qui a terra, quando tornerai giù."

 

Quando tornerai giù. I miss u (SuperG)


Testo del brano: Superman di Taylor Swift 

Video creato da Me e Giulietta su piattaforma Imvu.


Audiopoesia

Quel super - Anna Piediscalzi





Cartoon completo

con sottotitoli in italiano

"E se l'astronave che trasportava Superman fosse precipitata nell'Unione Sovietica?" Figure politiche reali (come Stalin, Kennedy, Nixon e Hoover), si mescolano in questo racconto a versioni alternative dei supereroi DC.

Invece di lottare per "la verità, la giustizia, e lo stile di vita Americano", il Superman comunista è descritto come "il campione degli operai, che non smette di combattere la battaglia per Stalin, il socialismo e l'espansione del Patto di Varsavia". La sua vera identità è un segreto di Stato.

film completo 

Ho scelto questo film perché ho sentito fin da subito una sorta di contrapposizione dei ruoli.  In cui Superman era il figlio di Dio e  Batman rappresentava l'uomo. Superman che si sacrifica per tutti e Batman che finalmente capisce  la vera essenza delle scelte di Superman. Adamo/Batman potente che combatte nella sua imperfezione e la sua disperazione e giudica il supereroe venuto dal cielo (Superman/Gesù) la cui sola colpa è non essere umano e imperfetto, ma che alla fine si rivela più umano lui che tutta la specie umana messa insieme. Batman viene ingannato da Lex Luthor/Satana. Alla fine capisce, ma prima, come sempre succede spesso e volentieri nel web, viene processato anche il comportamento di Batman  e viene criticato da tutti ma nonostante questo non smette di puntare il dito contro Superman finché non è costretto a capire dagli eventi. Senza spoilerare il film io ho sempre tifato per Superman come tifavo per Capitan America vs Iron Man. 

Questa mia visione viene rafforzata da un video che ho trovato cercando un audiolibro per questo post.

La vera storia di Super El 
Non è proprio un audiolibro ma più un podcast ma spiega molto bene la storia e i riferimenti che include. almeno, questa è la sua interpretazione che in qualche modo è presente anche nel film.




 Citazioni in ordine temporale Superman film.

[Ultime parole] Farai un lungo viaggio, mio piccolo Kal-El. Ma noi non ti lasceremo mai. Nemmeno di fronte alla nostra morte. La ricchezza delle nostre vite sarà tua. Tutto ciò che ho, tutto ciò che ho imparato, tutto ciò che provo, questo e anche di più, appartiene a te, figliolo. Tu mi porterai dentro di te ogni giorno della tua vita. La mia forza diventerà tua, vedrai la mia vita attraverso i tuoi occhi come la tua sarà vista attraverso la mia. Il figlio diventa il padre, e il padre il figlio. Questo è tutto quello che potrò inviarti, Kal-El. (Jor-El)

[Ultime parole] Quando ti abbiamo trovato, abbiamo pensato che qualcuno avrebbe cercato di portarti via dopo aver scoperto quello che sapevi fare e questo ci preoccupava molto. Ma poi, quando un uomo invecchia e comincia ad avere una visione diversa diventa tutto più chiaro. E la sola cosa chiara, figliolo, è che tu sei qui per un preciso motivo. Non so quale sia e chi ti abbia mandato, ma forse è perché, ehm... Non lo so. Però una cosa è certa. Non è per fare gol quando giochi. (Jonathan Kent)

Possono essere un grande popolo, Kal-El, desiderano esserlo, manca loro soltanto la luce che mostri loro la strada. Per questo motivo soprattutto, per la loro capacità di bene, io ho inviato te. Mio unico figlio. (Jor-El) [a Clark]

[Guardando Otis arrivare al nascondiglio] È incredibile che quel cervello possa produrre tanta energia da far muovere quelle gambe. (Lex Luthor)

Ehilà! Non funziona l'ascensore? (Superman) [a un rapinatore che si sta arrampicando su un grattacielo con delle ventose]

Tutto combacia in qualche modo. Essere qui a Metropolis in questo particolare momento. È come se ci fosse una specie di giustizia crudele: per commettere il crimine del secolo si deve affrontare la sfida del secolo. (Lex Luthor)

Voglio che il nome di quel tizio volante sia legato al nostro giornale come il pane al cacio, i fagioli alla pasta, la politica alla corruzione. (Perry White)

Signorina Teschmacher, alcuni leggono Guerra e pace e pensano che sia solamente un libro di avventura, altri leggono gli ingredienti su una cartina di chewing gum e scoprono i segreti dell'universo. (Lex Luthor)

Lo sai perché il numero duecento è così altamente simbolico sia per me che per te? [...] È il tuo peso e il mio quoziente d'intelligenza. (Lex Luthor) [a Otis]
Oh Signore, gli hai dato gli occhi ma essi non vedono. E neanche Superman vede attraverso... il piombo. (Lex Luthor)
Guarda quel boy scout troppo cresciuto! (Lex Luthor) [riferito a Superman]
È kryptonite, Superman. Un piccolo souvenir del tuo paese natale. Non ho badato a spese per farti sentire a casa tua! (Lex Luthor)
La mente batte i muscoli. (Lex Luthor) [a Superman]
Dialoghi
 Citazioni in ordine temporale.

Jor-El: Questa non è una favola, non è il frutto di avventata immaginazione. No, miei buoni amici: questi addebiti che ho esposto oggi a voi, le precise accuse elencate qui contro questi individui, il loro tradimento, il loro scopo finale di sedizione, sono elementi tutti di innegabile realtà. Vi chiedo ora di pronunciare il verdetto sugli imputati. Su Non, questa pazza aberrazione i cui unici mezzi di espressione sono la violenza e lo sterminio. Sulla donna Ursa, la cui perversione e l'odio verso tutta l'umanità hanno minacciato perfino gli infanti del pianeta Krypton. Infine sul Generale Zod, in cui il Consiglio riponeva fiducia, che, incarica di presiedere alla difesa del pianeta Krypton, è il primo architetto del progetto di rivoluzione e autore di questo complotto teso a fondare un nuovo ordine fra noi, che avrebbe avuto lui come capo assoluto. Avete udito le accuse, il Consiglio pronunci ora il suo verdetto.
Membro del Consiglio 1: Colpevole.
Membro del Consiglio 2: Colpevole.
Membro del Consiglio 3: Colpevole.

Generale Zod: Il voto dev'essere unanime, Jor-El. Pertanto la decisione è ora soltanto tua. Tu solo ci condannerai se vorrai e tu solo verrai ritenuto responsabile da me. Unisciti a noi. Tu sei già stato in disaccordo con il Consiglio in altre occasioni. La tua potrebbe diventare una voce importante nel nuovo ordine seconda soltanto alla mia! Ti offro un'occasione di grandezza, Jor-El! Afferrala! Unisciti a noi! Tu ti inchinerai di fronte a me, Jor-El! Te lo giuro! Anche se ci volesse un'eternità! Un giorno ti inchinerai di fronte a me! Sia tu che, un giorno, i tuoi eredi!!!
Lara: Hai finito, Jor-El?
Jor-El: Quasi. È l’unica soluzione, Lara. Se lui rimane qui con noi… morirà certamente, come noi.
Lara: Ma perché la Terra? Sono dei primitivi, indietro di migliaia di anni.
Jor-El: Il vantaggio gli servirà a sopravvivere. La loro atmosfera… lo sosterrà.
Lara: Contrasterà la loro forza di gravità.
Jor-El: Sembrerà uno di loro.
Lara: Ma non sarà uno di loro.
Jor-El: No. La sua densa struttura molecolare lo renderà forte.
Lara: Sarà strano, diverso.
Jor-El: Sarà veloce, praticamente invulnerabile.
Lara: Sarà isolato, e solo.
Jor-El: …Lui non sarà solo. Non rimarrà mai solo.

Lois: Al tuo paese sono tutti come te?
Clark: Ehm... No, veramente no.

Superman: Niente paura, la reggo io.
Lois: Lei... Lei mi regge? E chi è che regge lei?
Superman: Spero che questo piccolo incidente non le abbia fatto passare la voglia di volare! Statisticamente parlando, è ancora il mezzo più sicuro per viaggiare, lo sapeva?

Lois: Come no? [Superman sta per andarsene] Aspetti! Chi è... Chi è lei?
Superman: Un amico.

Jor-El: Ti sei rivelato al mondo, molto bene. Sia pure. Ma devi continuare a utilizzare la tua identità segreta.
Superman: Perché?
Jor-El: Le ragioni sono due. Primo: non puoi servire l'umanità ventotto ore al giorno.
Superman: Ventiquattro...
Jor-El: O ventiquattro, secondo il tempo della Terra. Il tuo aiuto sarebbe richiesto di continuo anche per quelle cose che gli esseri umani potrebbero risolvere da soli. È loro abitudine abusare delle risorse di cui dispongono.
Superman: E secondo?
Jor-El: Secondo: i tuoi nemici scopriranno l'unico modo per ferirti, ferendo le persone che tu ami.
Superman: Grazie padre.
Jor-El: E infine non punire te stesso per i tuoi impulsi di vanità, impara semplicemente a controllarli. È un difetto comune a tutti, perfino su Krypton. La nostra distruzione poteva essere evitata senza la vanità di alcuni che si consideravano indistruttibili. Senza la vanità in questo momento avrei potuto stringerti fra le mie braccia, figlio mio.

Lois: Gradisce un bicchiere di vino?
Superman: No, no. Non bevo mai quando volo.

Lex Luthor: Quando avevo sei anni mio padre mi disse «Figliolo...»
Miss Teschmacher: «...vattene!»
Lex Luthor: Ahahah... Prima di quello mi disse: «Figliolo, la borsa può anche crollare, le grandi industrie e le banche possono andare in malora, gli uomini non valgono proprio nulla, ma avranno sempre bisogno di terra, e la pagheranno un occhio pur di averla.» Capito bene che mi disse?






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